«I giovani sono la nostra miniera d’oro, soprattutto al Sud. Eppure di loro ci si occupa troppo poco. Bloccati dalla pandemia nel momento più delicato della vita, proprio quando provavano a costruirsi una carriera, si sono ritrovati senza nessun tipo di sostegno ne alternativa. Non dobbiamo dimenticarci di una generazione intera che vive con difficoltà. Vanno sostenuti con ammortizzatori universali e solidali. Hanno diritto a costruirsi un futuro migliore, pieno di opportunità». La lotta per l’occupazione e la dignità per Francesca Re David, segretaria nazionale Fiom, parte dai lavoratori junior, al centro del dibattito sollevato da Repubblica, dopo la lettera del regista Marco Mario De Notaris.
A Napoli per l’assemblea Fiom, Re David ha inaugurato la campagna per il rinnovo del contratto dei metalmeccanici, illustrando le ipotesi di accordo che andranno ratificate poi con il tradizionale referendum dei lavoratori. Ma è il nodo dei giovani, il punto su cui giocare il futuro. «Il presidente del Consiglio Draghi da centralità ai giovani nel suo discorso, è un tema fondamentale: nessuno ne ha parlato». Re David invoca ammortizzatori sociali estesi a una fascia larga di lavoratori, anche ai precari e a categorie finora escluse dal sussidio. E per questo si appella al nuovo governo: «Draghi ha accennato alle disuguaglianze ulteriormente cresciute nella pandemia, attenuate dagli ammortizzatori sociali esistenti e da quelli messi in campo proprio in questo periodo. Al nuovo governo chiediamo una riforma degli ammortizzatori universali, sociali, dovrebbero accompagnare le riduzioni di orario».
Per il giudizio sul governo c’è tempo, suggerisce la leader del sindacato dei metalmeccanici: «II sindacato giudica il governo dagli atti che compie. Nel discorso di Draghi non ho trovato però le politiche industriali, ne contrasto alle precarietà e nemmeno un molo delle parti sociali nella transizione ecologica, fondamentali in questo periodo». Il governo si attende alla prova dell’occupazione, dello sblocco dei licenziamenti atteso per marzo «ma speriamo in una proroga a giugno». Un “collaudo” complesso, soprattutto nel Meridione e in Campania, dove il puzzle delle vertenze si complica ogni giorno di più.
Continuano a lottare gli operai Whirlpool che dopo un anno e mezzodì battaglia, oggi saranno davanti alla sede del Mise a manifestare «proprio nel giorno in cui si vota la fiducia al nuovo governo e non è un caso – spiega Re David- proprio per ricordare che questa vertenza è priorità. Whirlpool è un simbolo, oltre che per la lotta inarrestabile degli operai, anche perché non abbiamo ancora compreso le motivazioni dello stop della fabbrica di via Argine». L’emergenza occupazione è una bomba a orologeria al Sud, in particolare.
«Napoli è capitale del Sud da tanti punti di vista», spiega Re David, «anche per le evidenti vertenze emblematiche come Jabil, risultato delle politiche su Caserta, territorio di eccellenza per l’innovazione, oggi protagonista di un impoverimento con acquisizioni di aziende e chiusure. Siamo preoccupati anche per la crisi del settore delle aerostrutture. Anche in questo caso il blocco dei licenziamenti va prorogato e la riforma degli ammortizzatori sociali va pensata, non si comincia lasciando qualcuno a casa, i posti di lavoro vanno tutelati. Le politiche industriali devono radicarsi dal Mezzogiorno. Da qui devono partire per raggiungere l’Italia intera».