(ANSA) – TORINO, 26 APR – “Il Recovery ha un obiettivo ambizioso sull’elettrico, in sintonia con quello di Stellantis, ma sorprende l’assenza della candidatura dell’Italia a ospitare la gigafactory di batterie che il gruppo dovrà decidere entro l’anno dove installare in Europa”. Lo sottolinea Giorgio Airaudo, segretario generale della Fiom Piemonte, commentando quanto previsto per l’auto green dal Piano nazionale di ripresa e resilienza (Pnrr) approvato dal Governo.
“Spero che la sindaca Chiara Appendino voglia continuare la battaglia per portare a Torino la gigafctory”, osserva Airaudo.
“Di fronte alla più importante alleanza tra imprese private europee che ha fatto nascere Stellantis – prosegue il numero uno dei metalmeccanici Cgil piemontesi – mi sarei aspettato una conclusione più esplicita nel Recovery. Bene avere l’obiettivo ambizioso di circa 6 milioni d vetture elettriche entro il 2030, il 18% del parco circolante attuale che è di 38 milioni circa, perché questo vuol dire mezzo milione di auto elettriche all’anno. Una cosa che all’amministratore delegato di Stellantis Tavares non può non interessare visto che il suo obiettivo è vendere nel 2030 il 70% di vetture elettriche. Due numeri, quindi, che dialogano. Giusta anche l’idea di costruire 30.000 colonnine perché le infrastrutture sono indispensabili. L’ovvia conclusione, però, sarebbe stata candidarsi a ospitare l’hub della gigafactory di batterie di Stellantis. Tutti sappiamo che solo con la gigafactory si possono recuperare i posti di lavoro che si perderanno nel cambio tecnologico e crearne di nuovi legati ai componenti per l’elettrico e il plug-in. MI sarei aspettato un’indicazione chiara, come è stato fatto per l’idrogeno che però ha tempi più lunghi e difficilmente creerà occupazione a breve.