La lettera firmata Fim, Fiom e Uilm sarà distribuita lunedì alla porta Due, in occasione del cambio turno
Un messaggio di benvenuto, ma anche carico di preoccupazione. È quello che gli operai Fim, Fiom e Uilm mandano a Carlos Tavares in vista dell’incontro che l’ad avrà lunedì sera, alla presenza di John Elkann, con il sindaco Stefano Lo Russo e il governatore Alberto Cirio.
“Mirafiori è la più grande fabbrica europea con i sui 3 milioni di metri quadrati di superficie, al massimo della sua espansione lavoravano al suo interno più di 60mila persone e ogni anno venivano prodotte centinaia di migliaia di autovetture toccando in alcuni periodi addirittura il milione di auto all’anno. Qui c’era il ciclo completo della fabbricazione: il design, la progettazione, l’ingegnerizzazione e l’assemblaggio finale con tutti i componenti, motori compresi“, dicono i metalmeccanici torinesi. E aggiungono: “Purtroppo, nel corso degli anni abbiamo visto il declino di questo fantastico stabilimento e siamo giunti ai nostri giorni in cui la metà degli spazi è inutilizzata, la media produttiva degli ultimi dieci anni è stata di circa 50 mila auto/anno, non fabbrichiamo più i motori e tutti i lavoratori e le lavoratrici dello stabilimento sono da anni collocati in cassa integrazione per un numero consistente di giornate a causa del calo delle produzioni“.
Da qui la forte preoccupazione. “Mirafiori deve essere rilanciata con forza. Siamo consapevoli che i fasti del passato non torneremo più, ma siamo altrettanto consapevoli che servano ben altri volumi produttivi rispetto a quelli che abbiamo fatto negli ultimi anni per garantire la piena occupazione degli attuali addetti e per il rilancio dello stabilimento“. E ancora: “Siamo bravi, abbiamo esperienza e competenza e siamo una delle poche città al Mondo in cui sono presenti capacità e conoscenze trasversali per progettare e fabbricare auto di eccellenza di qualsiasi tipo di gamma. Avremmo quindi il piacere di incontrarla, anche perché dopo più di un anno dal suo insediamento, non abbiamo ancora avuto la possibilità di parlarci e confrontarci su questi importanti temi“.