«La Repubblica italiana riconosce il giorno 27 gennaio, data dell’abbattimento dei cancelli di Auschwitz, “Giorno della Memoria”, al fine di ricordare la Shoah (sterminio del popolo ebraico), le leggi razziali, la persecuzione italiana dei cittadini ebrei, gli italiani che hanno subìto la deportazione, la prigionia, la morte, nonché coloro che, anche in campi e schieramenti diversi, si sono opposti al progetto di sterminio, ed a rischio della propria vita hanno salvato altre vite e protetto i perseguitati» (Legge 20 luglio 2000, n. 211)
Tra il 1933 e il 1945, furono circa 15-17 milioni le vittime dell’Olocausto, il genocidio messo in atto dalla Germania nazista di Hitler, dai fascisti di Mussolini e dagli alleati tedeschi, dello sterminio di tutte le categorie di persone ritenute “indesiderabili”, tra cui 4-6 milioni di ebrei.
Ma oltre agli ebrei, furono vittime dell’Olocausto anche le popolazioni slave dell’Europa orientale e dei Balcani, neri europei, prigionieri di guerra sovietici, oppositori politici, massoni, minoranze etniche come rom, sinti e jenisch, gruppi religiosi come testimoni di Geova e pentecostali, omosessuali e portatori di handicap mentali e/o fisici.
Solo la memoria ci permette di combattere ogni fascismo ed evitare che la storia si ripeta.