Da marzo 2022 è previsto per tutte le lavoratrici e tutti i lavoratori l’Assegno Unico che sostituirà sia l’Assegno per il Nucleo familiare (ANF), sia le detrazioni fiscali per i lavoratori dipendenti.
Il nuovo Assegno Unico potrà essere richiesto sulla base della condizione economica del nucleo familiare, quindi attraverso l’indicatore della situazione economica equivalente (ISEE), e in caso di assenza sulla base dei dati autodichiarati all’atto della domanda.
Nonostante i chiarimenti avvenuti e le circolari esplicative, rimane forte la preoccupazione per una serie di lavoratrici e lavoratori che con il nuovo Assegno Unico potranno vedersi ridotto o addirittura cancellato l’importo economico fino ad ora percepito sia per l’assegno del nucleo familiare (ANF), sia per le detrazioni fiscali.
Tra questi, fanno parte tutti quei nuclei familiari che pur avendo diritto all’Assegno Unico a vario titolo hanno figli non residenti in Italia.
La norma prevede infatti che i figli da considerare sono quelli inclusi nell’ISEE e pertanto quelli che fanno parte del nucleo familiare in quanto residenti in Italia.
Non potranno più essere inclusi nel calcolo né per gli italiani, né per gli stranieri i figli che per ragioni di studio o per altri motivi non risiedono in Italia con una perdita economica molto rilevante.
Questo porta ad un fortissimo peggioramento rispetto alla condizione precedente con conseguenze economiche molto forti soprattutto per i nuclei familiari più numerosi.
È necessario in tempi rapidi un approfondimento rispetto all’applicabilità della nuova misura rispetto agli accordi bilaterali e multilaterali stipulati dall’Italia in tema di sicurezza sociale, e se necessario un intervento rispetto alla norma introdotta.
Fiom-Cgil nazionale
Roma, 11 marzo 2022
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