COMUNICATO STAMPA
“Questa mattina si è tenuto un nuovo incontro con le forze politiche nell’ambito del percorso avviato dalla Fiom con la richiesta al Governo di convocare le parti sociali e le imprese per aprire un confronto sulla crisi che ha investito il settore dell’automotive.
All’incontro con il capo politico del Movimento 5 Stelle Vito Crimi, il capogruppo alla Camera Davide Crippa, il vice capo del Gabinetto del Ministro Patuanelli Giorgio Sorial e il deputato Luca Sut, ha partecipato una delegazione della Fiom guidata dalla segretaria generale Francesca Re David e composta dal segretario nazionale Michele De Palma, dal coordinatore nazionale Simone Marinelli e dalle delegate e dai delegati Giuseppe Vellarelli di Fca Mirafiori, Maurizio Ponti di CNHi Brescia, Bruna Rossetti di Ducati Bologna, Giorgia Calamita della segreteria Fiom Basilicata, Carmine Pastore di Ingegneria Italia ex Blutec di Tito Scalo e Giuseppe Morsa, segretario generale Fiom Avellino”.
Lo dichiara in una nota la Fiom-Cgil nazionale.
“Nel corso dell’incontro abbiamo ribadito l’urgenza dell’apertura di un tavolo sul settore dell’automotive che abbia l’obiettivo di raggiungere un accordo che garantisca innovazione ecologica e occupazione.
Si preannuncia una grave crisi del settore che rischia di ricadere in particolare sull’occupazione nel nostro Paese e anche sui lavoratori della componentistica.
Fca arriva alla fusione con Psa con la quasi totalità degli stabilimenti che utilizzano gli ammortizzatori sociali. In Italia al momento si produce circa la metà della capacità produttiva istallata.
E’ paradossale che lo stesso giorno in cui Fca ottiene il via libera al finanziamento da 6,3 miliardi, la sorella CNHi non conferma gli impegni presi nell’accordo riguardo Brescia e Lecce; in particolare per lo stabilimento CNHi di Brescia significa mettere a rischio la produzione di Iveco in Italia.
Tra le nostre richieste c’è la modifica degli ammortizzatori sociali per garantire l’occupazione al fine di salvaguardare la capacità produttiva e dare un futuro occupazionale ai giovani.
La vertenza di Industria Italiana Autobus è emblematica. Nello stabilimento di Avellino (Flumeri) sono stati assunti 40 lavoratori, che fino ad un anno fa sarebbero state impensabili essendo l’azienda sostanzialmente fallita.
Il blocco dei licenziamenti fino alla fine dell’anno è un provvedimento assolutamente necessario, ma serve un piano garantito dagli investimenti pubblici e privati per affrontare questa fase di transizione a partire dalle produzioni dall’endotermico all’elettrico e all’ibrido, oltre ad un piano per l’automotive.
L’incontro è stato positivo e sarà avviato un percorso sul settore automotive con la programmazione di altri incontri. I rappresentanti del M5S hanno affermato che è necessario sostenere il settore, accompagnare la trasformazione e hanno preso l’impegno ad essere attivi sull’Iveco di Brescia”.
Lo dichiarano Francesca Re David, segretaria generale Fiom-Cgil e Michele De Palma, segretario nazionale Fiom-Cgil e responsabile auto motive.
Fiom-Cgil/Ufficio Stampa
Roma, 30 giugno 2020