Entro il 2021 saranno 25.000 gli esuberi nel settore metalmeccanico a livello nazionale a causa della cessazione degli ammortizzatori sociali, di questi 5000 sono in Piemonte. È uno dei dati forniti dalla Fiom Torino nel corso della conferenza stampa di presentazione della due giorni dedicata alla "Mobilità sostenibile al lavoro. Occupazione e produzione industriale per la mobilità del futuro”. Il seminario, promosso insieme a Sbilanciamoci, inizierà il 30 gennaio all’Energy Center del Politecnico di Torino in Via Paolo Borsellino 38 a Torino per concludersi il giorno dopo, il 31 gennaio alla Camera del Lavoro di Torino in via Pedrotti 5, coinvolgerà ambientalisti, rappresentanti del mondo del lavoro, istituzioni, esperti e rappresentanti del mondo dell’impresa a confronto sul futuro della mobilità sostenibile e sul suo impatto nel mondo del lavoro, della produzione e dell’impresa. La presentazione del segretario regionale Fiom, Vittorio De Martino.
Gepostet von LINEA Italia Piemonte am Dienstag, 28. Januar 2020
“Mobilità sostenibile al lavoro”
Nella crisi di Torino e nel futuro dell’alleanza Fiat/Fca con PSA
La Fiom-Cgil rende noto che, oggi martedì 28 gennaio, nella sede provinciale della Fiom-Cgil in via Sagra di San Michele 31, si è presentato il seminario “Mobilità sostenibile al lavoro – Occupazione e produzione industriale per la mobilità del futuro”.
Il seminario, promosso insieme a Sbilanciamoci, inizierà il 30 gennaio all’Energy Center del Politecnico di Torino in Via Paolo Borsellino 38 a Torino per concludersi il giorno dopo, il 31 gennaio alla Camera del Lavoro di Torino in via Pedrotti 5, coinvolgerà ambientalisti, rappresentanti del mondo del lavoro, istituzioni, esperti e rappresentanti del mondo dell’impresa a confronto sul futuro della mobilità sostenibile e sul suo impatto nel mondo del lavoro, della produzione e dell’impresa.
Il segretario della Fiom Cgil Piemonte Vittorio De Martino ha così dichiarato: “ L’obiettivo del Seminario è quello di aprire una discussione sul destino industriale di Torino e del Piemonte. Il sindacato gestisce nella realtà piemontese molte situazione di crisi, il rischio evidente è che nel 2020 la crisi produca migliaia di esuberi (5 mila circa). E’ necessario, quindi, che oltre alla inevitabile gestione delle crisi si individui una nuova prospettiva industriale che tenga conto dei problemi sociali e della compatibilità ecologica, in particolare, della produzione dell’auto e della mobilità. Per questa ragione la Fiom Cgil del Piemonte vuole proporre un’agenda nuova i cui punti tengano conto della transizione che non può essere pagata dai lavoratori con i licenziamenti e nello stesso tempo individuare un nuovo modello di sviluppo per la produzione automobilistica nel nostro territorio. In particolare, nel Torinese, che soffre di una caduta della produzione in termini quantitativi, è quindi necessario che gli stabilimenti dell’auto siano saturati con produzioni sostenibili che garantiscano l’occupazione. Per raggiungere questo obiettivo oltre alla 500 elettrica sarebbe necessario introdurre in produzione un modello del segmento B.”
Ufficio stampa Fiom Piemonte