Appuntamento mercoledì alle 15.30 in via Alfieri con i lavoratori Mahle, Embraco, Lear e Alpitel. Fim, Fiom e Uilm: “La situazione è grave, servono risposte e soluzioni. E soprattutto una regia complessiva per il rilancio dell’economia cittadina”
Avevano annunciato che la fiaccolata di venerdì sera per le strade del centro di Torino sarebbe stata soltanto l’inizio e infatti domani, mercoledì pomeriggio, sarà la cornice di una nuova manifestazione legata alla Vertenza Torino, l’iniziativa unitaria di Cgil, Cisl e Uil che vuole tenere accesi i riflettori su tutte le situazioni di difficoltà occupazionale del territorio.
A fare “massa critica”, domani in via Alfieri 15, proprio davanti all’ingresso del Consiglio Regionale, saranno i sindacati di Fim, Fiom e Uilm insieme ai lavoratori della Mahle, della Ventures (ex Embraco), della Lear e dell’Alpitel, ultima azienda in ordine di tempo a essere entrata nel novero delle vertenze aperte, con il licenziamenti annunciato di 30 lavoratori nel sito torinese (l’altro si trova a Nucetto, in provincia di Cuneo).
“Questa iniziativa, decisa nelle ultime ore, segna la gravità della situazione e la richiesta da parte dei lavoratori di risposte e soluzioni – dichiarano i segretari torinesi delle tre sigle metalmeccaniche, Davide Provenzano, Edi Lazzi e Luigi Paone – . A queste aziende e alle altre già in difficoltà – ricordiamo l’Alcar, la Blutec, l’Olisytem, la Manital, la CNH, la Comital (che licenzierà tutti i dipendenti e su cui bisognerà vigilare sul mantenimento dell’impegno sottoscritto la scorsa settimana di riassumere il 50% degli addetti) – si aggiungono la già citata Alpitel e la Martor, azienda dell’automotive che sta già utilizzando da tempo i contratti di solidarietà e che si accinge a dichiarare il licenziamento di una parte cospicua di lavoratori”. “Questa – proseguono – è la prima iniziativa che si innesta dentro la Vertenza Torino lanciata con la fiaccolata di Cgil Cisl Uil di venerdì scorso.
Serve un piano generale per la città, è inutile continuare a inseguire azienda per azienda, esuberi dopo esuberi. Serve una cabina di regia che possa indirizzare le risorse su un progetto comune di rilancio dell’economia cittadina. Le poche cose che si stanno facendo come il Competence Center e le collaborazioni con il Politecnico e l’Università di Torino, rischiano di essere avulse da un contesto generale e quindi poco efficaci per trovare una via di uscita da questa crisi”.
Intanto, domattina i lavoratori ex Embraco saranno di fronte alla sede Randstad di corso Vittorio Emanuele 87 per ribadire la necessità del loro coinvolgimento per trovare nuovi investitori per lo stabilimento di Riva di Chieri.