Piccolo passo in avanti nella lotta per salvare i 400 posti di lavoro di Riva di Chieri e i 300 di Belluno: “Se il Ministro non ci convocherà, ci auto-convocheremo”. Mediazione del prefetto Palomba
A 18 giorni dalla data cruciale per salvare dal licenziamento i 400 lavoratori di Riva di Chieri e i 300 di Belluno della ex Embraco, i sindacati metalmeccanici hanno ottenuto un piccolo passo in avanti: oltre all’incontro tra il Ministro per lo Sviluppo Economico Giancarlo Giorgetti con i presidenti di Regione Alberto Cirio e Luca Zaia, è attesa per il 19 o il 20 la convocazione dei sindacati richiesta a gran voce da diverso tempo.
Mediazione del prefetto Palomba
Le novità sono emerse questa mattina durante una grande manifestazione davanti alla Prefettura di Torino, in piazza Castello. Decisiva una telefonata al MISE del prefetto Claudio Palomba: “Le deleghe – ha affermato – verranno assegnate giovedì, molto probabilmente alla vice ministra Alessandra Todde che già conosce la vicenda. Dai funzionari ho ottenuto l’impegno di una convocazione dopo l’incontro con le regioni, il 19 o il 20“.
Lo scetticismo dei sindacati
Nonostante le rassicurazioni, i rappresentanti sindacali si dimostrano scettici: “Una data certa – ha commentato Ugo Bolognesi di Fiom – non c’è ancora, così come le deleghe. Il progetto Italcomp deve partire, ci sono tutte le condizioni affinché i lavoratori e le loro famiglie possano sopravvivere dopo tre anni e mezzo di sofferenze“.
“Se non ci convocheranno – ha aggiunto Vito Benevento di Uilm – vorrà dire che ci auto-convocheremo noi al Ministero“.
“Ci saremmo aspettati una data certa per l’incontro sulla vicenda Ex Embraco, ma questo non è avvenuto – conclude Arcangelo Montemarano, di Fim Cisl – Riteniamo intollerabile che le deleghe al lavoro non siano state ancora date considerata la situazione drammatica che i lavoratori stanno vivendo. E ora che le istituzioni diano risposte certe a questi lavoratori che sono allo stremo e che meritano considerazione e soprattutto meritano di sapere quale sarà il loro futuro visto le promesse fatte dalla nuova Vice ministra Todde“.
“Trovo paradossale – conclude Ciro Marino, segretario Uglm Torino – che trascorsi due mesi dall’insediamento del nuovo Governo, non siano ancora state ufficializzate le deleghe dei vari ministeri, eppure il ministro Giorgetti aveva annunciato che la ex Embraco sarebbe stata la prima vertenza che avrebbe gestito. Forse non è chiaro che non c’è più tempo, lo spettro dei licenziamenti è vicino ed è vergognoso che non si riesca a definire una data per far finalmente partire questo progetto industriale. Se questo è il biglietto da visita, non osiamo pensare quali saranno i nuovi orizzonti del mondo del lavoro“.
Le reazioni della politica
Gli incontri in programma erano richiesti anche dalla politica: “Apprendiamo – ha sottolineato la vicepresidente del Senato e senatrice Pd Anna Rossomando – della convocazione del tavolo al Mise con i presidenti Cirio e Zaia sulla vicenda ex Embraco. Il ministro Giorgetti convochi anche sindacati e lavoratori per riprendere il percorso avviato“.
“Le richieste dei lavoratori – hanno dichiarato il segretario regionale del PD Paolo Furia e il responsabile lavoro Enzo Lavolta – sono concrete: la finalizzazione di un piano industriale con partner già individuato e la garanzia sugli ammortizzatori sociali. Desta stupore e preoccupazione la mancata convocazione di un tavolo da parte del Ministero dello Sviluppo Economico: infatti occorre adottare rapidamente un piano di rilancio e una politica industriale conseguente che consenta, anche attraverso un accesso agevolato alla liquidità, al partner industriale di procedere“.
“L’iniziativa di convocare un tavolo istituzionale – ha aggiunto il deputato Pd Davide Gariglio – risponde alle ripetute pressioni degli enti territoriali e delle associazioni sindacali e rappresenta un punto di partenza. Ma ora non bisogna perdere altro tempo ed evitare che l’incontro si trasformi in un appuntamento autoreferenziale e con la presenza esclusiva dei governatori delle Regioni interessate“.
“In questa vicenda paradossale, che definisce appieno l’assenza della politica nell’ambito della programmazione industriale di questo paese, i lavoratori e le lavoratrici lamentano insistentemente la latitanza delle istituzioni in questa fase che richiede risposte precise e concrete“, denuncia l’assessore al Lavoro del Comune di Nichelino, Fiodor Verzola. “Nonostante le continue richieste di convocazione di un tavolo istituzionale sul tema Italcomp, il Ministro Giorgetti continua imperterrito nel suo silenzio assordante senza fornire risposte alle 400 famiglie che tra venti giorni rischiano di perdere il proprio posto di lavoro. Come Città di Nichelino saremo al fianco dei lavoratori e delle lavoratrici nella lotta a difesa del posto di lavoro, nelle forme e nei modi che riterranno più opportuni“.