COMUNICATO STAMPA
“L’assenza di misure di sostegno all’industria in transizione dell’automotive e all’acquisto di veicoli a basse e zero emissioni nella Legge di Bilancio, è l’ennesimo segnale negativo che il Governo ha scelto di abbandonare il settore nel momento più critico.
Senza interventi strutturali di sostegno alla domanda, come in tutta Europa, in particolare alle famiglie e ai cittadini a basso reddito, ci chiediamo come pensa il Governo di avviare la transizione tecnologica e di rilanciare un settore in profonda crisi e cambiamento.
Si sta perdendo l’ennesima, se non l’ultima, possibilità di rilanciare il settore, promuovendo una mobilità sostenibile, rinnovando le flotte pubbliche e private con veicoli ecologici prodotti nei nostri stabilimenti. Siamo l’unico Paese europeo che non ha un piano di politica industriale e incentivi per il rinnovo del parco circolante, che favorisca per i cittadini, a basso reddito e con auto ad alte emissioni inquinanti, l’accesso a nuovi veicoli.
Le metalmeccaniche e i metalmeccanici del settore stanno già pagando il prezzo della crisi e l’immobilismo del Governo, a dimostrarlo sono le crisi aperte come GKN, Gianetti Ruote, Speedline, Caterpillar, l’aumento al ricorso agli ammortizzatori sociali negli stabilimenti di Stellantis, o ancora le crisi che potrebbero acuirsi a breve in aziende come Bosch, Vitesco, Denso.
Il silenzio del Governo e l’assenza di un piano strategico nazionale, di investimenti e di strumenti straordinari di governo del cambiamento mette a rischio più di 50mila posti di lavoro e la tenuta di un settore fondamentale dell’industria manifatturiera del nostro Paese.
Un disastro economico e sociale che può essere evitato se solo si ascoltasse la voce delle lavoratrici e dei lavoratori che da tempo chiedono al Governo di intervenire attraverso un intervento straordinario legislativo e di risorse per la transizione. Occorre incentivare contemporaneamente la ricerca e lo sviluppo, l’acquisto di auto elettriche ed ecologiche e la trasformazione della produzione di componenti e veicoli in cui sono occupati più di 300mila metalmeccanici”.
Lo dichiarano in una nota congiunta Michele De Palma segretario nazionale Fiom-Cgil e responsabile automotive e Simone Marinelli, coordinatore nazionale automotive per la Fiom-Cgil
Ufficio stampa Fiom-Cgil
Roma, 21 dicembre 2021