Questa è l’ultima settimana di produzione dell’Alfa Romeo Mito alla Carrozzeria di Mirafiori. Una delle poche certezze del “piano industriale” di Fca, in attesa di conoscere dove e quando saranno prodotti i “nuovi” modelli, è il graduale abbandono del segmento delle compatte (anche la Fiat Punto uscirà di produzione a Melfi).
Le lavoratrici ed i lavoratori della Mito (circa 500 persone) saranno interessati, come soluzione alternativa ai licenziamenti, al trasferimento verso lo stabilimento Maserati di Grugliasco. Trasferimento che li vedrà condividere con i lavoratori già presenti a Grugliasco i contratti di solidarietà con la previsione di lavorare in percentuale molto poco ogni mese (al momento è questo l’ammortizzatore utilizzato ma non è escluso, come per Pomigliano, il passaggio nel futuro prossimo alla cassa integrazione straordinaria). Spostati quindi perché a Mirafiori non sono più disponibili ammortizzatori sociali e a Grugliasco sì.
Rimane la totale incertezza su quello che accadrà: la linea della Alfa Romeo Mito verrà utilizzata per nuove produzioni? Oppure a Torino resterà solo una linea di produzione (quella del Maserati Levante) a Mirafiori e una linea di produzione (quella della Maserati Ghibli e Quattroporte) a Grugliasco, con tutto quello che significa dal punto di vista industriale e occupazionale sul territorio? A parte le uscite, più o meno accompagnate, per i pensionamenti cosa accadrà quando anche a Grugliasco si esauriranno gli ammortizzatori sociali? Ad oggi a queste domande non si conosce risposta.
L’utilizzo degli ammortizzatori sociali inoltre non riguarda soltanto gli stabilimenti di assemblaggio finale delle automobili. Oltre a utilizzare i contratti di solidarietà anche negli stabilimenti delle Presse e delle Costruzioni Stampi, la cassa integrazione ordinaria è un appuntamento fisso mensile anche per migliaia di lavoratrici e lavoratori delle Strutture Centrali e del Centro Ricerche.
L’investor day del 1° giugno avrebbe dovuto fare chiarezza sulle iniziative di Fca (anche a Torino) nei prossimi mesi e anni, invece, a distanza di un mese, l’incertezza è totale. Ecco però perché la richiesta della Fiom-Cgil al Governo Italiano (rinnovata solo pochi giorni fa) di apertura di un tavolo con il vertice dell’azienda assume una importanza essenziale: chi ha la massima responsabilità aziendale può e deve rispondere.
Nel frattempo i contratti di solidarietà saranno utilizzati fino alla fine a Mirafiori (il termine coincide con la fine del mese di luglio) e la produzione del Levante resterà ferma per due settimane dal 9 al 20 luglio.
Federico Bellono, segretario provinciale della Fiom-Cgil, e Ugo Bolognesi, responsabile di Mirafiori per la Fiom-Cgil torinese, dichiarano: «Non è accettabile che a distanza di oltre un mese dalla presentazione del piano Fca, non se ne conoscano i contenuti per i vari stabilimenti, a cominciare da Torino. Tanto è stato il clamore che ha circondato l’evento di Balocco quanto il silenzio successivo, e l’indifferenza delle istituzioni a tutti i livelli. Possibile che il Governo non abbia niente da dire e soprattutto da chiedere a Fca? Cambiano i Governi ma non cambia l’atteggiamento di chi dà una cambiale in bianco ad un’azienda che in tutti gli stabilimenti italiani che producono auto, salvo Cassino, utilizza contratti di solidarietà o cassa integrazione straordinaria! Lunedì e martedì si terrà a Torino il Cae (Comitato aziendale europeo) di Fca, uno strumento di confronto e informazione tra azienda e sindacati previsto dalla normativa comunitaria: sarebbe lecito aspettarsi un aggiornamento rispetto all’Investor Day. Ma sarà davvero così?»