Ancora malumori tra gli operai che sono stati spostati dalla ex Bertone di Grugliasco allo storico stabilimento torinese. “Carichi di lavoro eccessivi e mal distribuiti, ma senza mai raggiungere la produzione giornaliera prevista”
Continua il malumore dei lavoratori Maserati che nei mesi scorsi sono stati spostati dalla ex Bertone di Grugliasco allo storico stabilimento di Mirafiori. Un malessere che si era già manifestato nelle passate settimane, ma che questa mattina ha dato origine a un volantinaggio fuori dai cancelli della fabbrica da parte della Fiom Cgil.
“Spostare una linea come quella della Maserati da uno stabilimento all’altro, se l’obiettivo fosse di farlo nel migliore di modi – si legge nel volantino -, richiederebbe dei mesi tra studi di layout, numero di persone impiegate, turnistiche, approvvigionamenti materiale eccetera“.
E invece, raccontano i delegati dei lavoratori, “produzione giornaliera prevista mai raggiunta nonostante carichi di lavoro eccessivi e mal distribuiti, necessità di lavorare 6 giorni su 7 con le comandate per garantire i volumi produttivi, disorganizzazione nella fornitura dei materiali e delle postazioni sia per l’ergonomia che degli strumenti di lavoro“.
In ultimo, ciò che ha fatto arrabbiare i sindacati, è stata la richiesta “di un turno unico con riposo a scorrimento su 6 giorni“. “Mossa che rende ancora più evidenti i problemi di organico – prosegue il volantino – e di organizzazione del lavoro (…), considerando che alla fine del mese andranno via incentivati altri lavoratori e lavoratrici, che metteranno ancor più in crisi i ritmi e le produzioni“.
La richiesta avanzata dagli operai, al contrario, è di “due turni di lavoro su 5 giorni lavorativi, un aumento del 25% dell’organico impiegato attraverso nuove assunzioni o l’inserimento in organico di lavoratori del Gruppo in cassa integrazione e la rivisitazione del layout, dell’organizzazione delle postazioni, degli approvvigionamenti, degli strumenti utilizzati e la distribuzione dei carichi“.