Per la legge Zan e molto di più: non un passo indietro. Mobilitazione nazionale
Sabato 15 maggio, anche in vista della giornata internazionale contro
l’omo-lesbo-bi-trans-intersex-afobia, associazioni, collettivi, centri antiviolenza e consultori,
sindacati, studenti, singolə, daranno vita ad una mobilitazione nazionale per dire che il DDL
Zan va approvato, senza ulteriori modifiche e senza altri passi indietro. “È arrivato il
momento di ascoltare la voce delle donne, della comunità LGBTQIA+, del mondo
trans-femminista e delle persone con disabilità” scrivono in una nota.
Centinaia le realtà che aderiscono, riunite sotto lo slogan “Per la legge Zan e molto di più:
non un passo indietro”. La mobilitazione vedrà una piazza generale a Roma, in Piazza del
Popolo, il 15 maggio alle ore 16:00, dove saranno riunite le rappresentanze delle diverse
realtà coinvolte, e decine di altre piazze su tutto il territorio nazionale, tra cui Messina,
Palermo, Rieti, Modena, Cagliari, Frosinone, Novara, Padova, Bologna, Catania, Reggio
Emilia, Udine, Monza, Bari e molte altre.
“Crediamo sia necessaria l’approvazione così com’è del DDL Zan, oggi ostaggio delle forze
conservatrici e reazionarie in Parlamento e nel Paese e contenente interventi utili per
monitorare e raccogliere dati sulle discriminazioni e i crimini di odio. Un disegno di legge che
introduce anche la celebrazione del 17 maggio come giornata contro
l’omo-lesbo-bi-transfobia nelle scuole potendo contribuire al diffondersi della cultura del
rispetto. La sua approvazione immediata è quindi quanto mai necessaria, ancora più se
consideriamo il ritardo rispetto alle linee guida UE e alla legislazione di altri Paesi.”
“Non possiamo rinunciare a porci dunque numerosi altri obiettivi per generare quel
cambiamento sociale e culturale necessario alle nostre comunità. Crediamo infatti che non
sia sufficiente una sola legge per risolvere problemi profondamente radicati nel nostro
Paese” dichiara chi organizza l’evento. “L’omo-lesbo-bi-trans-intersex-afobia, la misoginia e
l’abilismo sono fenomeni che si affrontano soprattutto attraverso l’educazione e la
formazione, con il contrasto all’esclusione dal lavoro, con welfare universale e servizi
pubblici all’altezza delle nostre esigenze. Sarà importante inoltre monitorare i bandi e i fondi
messi in campo dalla legge affinché centri antiviolenza e consultori siano adeguati alle
nostre esigenze. Bisogna poi intervenire sulla legge 164/1982 per la rettificazione anagrafica
del sesso, eliminandone gli aspetti patologizzanti, vietare per legge le cosiddette “terapie di
riconversione” e l’assegnazione genitale alla nascita per le persone intersex. Inoltre,
vogliamo il pieno riconoscimento della genitorialità per tuttə. È importante poi garantire la
piena inclusione delle persone con disabilità, finanziare adeguatamente i caregiver,
abbattere le barriere architettoniche e darci il giusto spazio sui media”.
“Scendiamo in piazza per dire con i nostri corpi che il sesso non è un destino e che le nostre
vite contano. La nostra presa di parola vale molto di più di chi nasconde la propria violenza
dietro la libertà d’opinione. Rivendichiamo la dignità anche di ogni identità di genere fuori dal
binarismo e di ogni orientamento sessuale e/o affettivo” si legge ancora.
Chi organizza l’evento sta costruendo una piazza il più sicura possibile, tenendo conto delle
norme anti-Covid19: saranno rispettati il distanziamento fisico e l’obbligo della mascherina,
in una piazza comunque festosa, irriverente, con musica e performance.
L’appuntamento è sabato 15 maggio alle ore 16 in Piazza del Popolo, a Roma, e in
tante piazze su tutto il territorio nazionale tra cui Messina, Palermo, Rieti, Cagliari,
Modena, Frosinone, Novara, Padova, Bologna, Catania, Udine, Reggio Emilia, Monza,
Bari e molte altre.
Qui l’evento FB con l’indicazione di tutte le piazze e iniziative: https://fb.me/e/MxFnLunJ