CNH INDUSTRIAL – FIOM : Il Ministro dello sviluppo economico convochi con urgenza azienda e sindacati sul futuro occupazionale e produttivo
1 Ottobre 2019
COMUNICATO STAMPA
La FIOM CGIL rende noto che oggi martedì 1 ottobre, si è svolto un incontro tra le organizzazioni sindacali e la dirigenza di CNHi Industrial.
È stata illustrata la prima parte del piano annunciato a settembre in cui è previsto lo spin off tra i due settori “On Highway” e “Off Highway” del 2021.
Gli obiettivi dell’azienda sono l’aumento del fatturato, l’incremento del margine di EBIT e l’aumento del rendimento delle attività industriali.
Nell’ambito della ristrutturazione è peròprogrammata la chiusura di due stabilimenti,Pregnana Milanese e San Mauro in provincia di Torino che vedrà dismettere la produzione per diventare, nelle dichiarazioni dell’azienda, un polo logistico che riassorbirebbe, dopo 15 mesi di cassa integrazione, solo 235 addetti sui 350 attuali.
Edi Lazzi segretario della FIOM CGIL di Torino dichiara: “è inaccettabile che la vecchia “FIAT” dichiari chiusure di attività produttive, a San Mauro lavorano ancora 350 addetti ed erano 700 nel 2008. È chiaro che con tutto quello che sta accadendo nel Gruppo siamo alla strategia dell’abbandono, soprattutto nel nostro territorio.
Continuano a dichiarare che i piani industriali presentati e le conseguenti riorganizzazioni, sono finalizzati al rilancio delle attività produttive, ma nella sostanza, quello che accade realmente, non è il rilancio ma la diminuzione degli addetti, il ridimensionamento degli stabilimenti, la cessazione di attività produttive e l’uso massiccio degli ammortizzatori sociali.
La FIOM CGIL di Torino si attiverà immediatamente per fare le assemblee con i lavoratori e decidere insieme a loro e alle altre organizzazioni sindacali tutte le iniziative di mobilitazione finalizzate a respingere le intenzioni dell’azienda. Ormai non so cosa altro debba accadere per fare aprire gli occhi a tutti coloro che in questi anni hanno assecondato le scelte fatte dalla FIAT. Serve affrontare la situazione non in modo tradizionale, serve un piano straordinario di intervento, ecco perchè chiederemo nazionalmente un tavolo con il Ministero dello sviluppo economico”.